La Galleria Triphè presenta “DISSOLVENZE”

La Galleria Triphè presenta “DISSOLVENZE”

La Galleria Triphè

PRESENTA

DISSOLVENZE

Mostra personale

di Lou Duca

a cura di Maria Laura Perilli

Opening venerdì 13 maggio 2022 h. 19.00

Via delle Fosse di Castello, 2 – Roma


Il lavoro dell’artista Lou Duca può apparire come una operazione di iconoclastia, di distruzione o dissolvenza dell’immagine; in realtà la sua operazione di decollage è  una naturale azione di recupero del nostro passato ed una sua rivisitazione in chiave contemporanea.
Lou Duca sprona l’osservatore verso un recupero della sua originaria identità radicata sicuramente in un passato classico.
Le figure proposte sono scomposte quasi a risalire ad una integrità armoniosa; similmente alla tecnica del Kintsugi si genera un processo di recupero per una rinata composizione.
Lou Duca sembra volerci fornire gli strumenti per recuperare un concetto di bellezza puro.
Siamo di fronte alle sue opere liberi di percepirle secondo un nostro giudizio di bellezza pur facendo parte originariamente di canoni classici .

Venerdì 13 Maggio “Dissolvenze”, la Personale di Lou Duca, presso La Galleria Triphè

Lou Duca parla di bellezza come verità da raggiungere, svelare in tutto il suo mistero, con l’operazione di decollage.
Mimmo Rotella padre della tecnica del decollage realizzava strappi sui manifesti con l’intento di creare un’immagine nuova; in questo caso il dialogare nelle opere di Lou Duca è attuato per recuperare la storia e il suo concetto di bellezza; l’artista ci permette di non dimenticare il mondo classico contestualizzandolo nel contemporaneo.
I lavori di Duca sono ad alta identificabilità e donano un gusto per l’armonia e la bellezza non indifferenti.
Potremmo dire che il bello in queste opere è  spunto per sottolineare l’eternità di un tempo passato che non morirà mai e che segnerà, indiscutibilmente anche il futuro.

La Galleria Triphè
La Galleria Triphè

Non vi è  nulla di distruttivo ma, bensì, un nuovo inizio. Duca ci dimostra, attraverso i suoi lavori, che il tempo è qualcosa di plasmabile egli plasma il passato, la storia, assumendosi un impegno gravoso, importante e rischioso: cancellarlo.
Kiefer in una sua recente intervista afferma:” siamo prigionieri delle immagini che diventano immagini di liberazione solo quando le abbiamo distrutte ovvero nella esperienza della morte e della resurrezione; Andrea Emo direbbe che ogni iconoclastia è  un nido di immagini.”
Il nuovo per Kiefer ” nasce dalla nostra memoria e solo un artista iconoclasta è  un buon artista .”
Lou Duca, operando su questa linea, ci offre un’ arte di luce e di speranza. 

Maria Laura Perilli

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