La scia di luminescenza diffusa più famosa dell’intero sistema solare è la Via Lattea che, da sempre, tiene avvinti gli astronomi e astrofisici di tutto il mondo. Un tratto della Via Lattea, si estende tra le costellazioni del Sagittario e del Cigno. In questa zona sono presenti ammassi globulari; cioè addensamenti più o meno sferici, presenti anche fuori di essa. Il braccio del Sagittario della Via Lattea, si estende a spirale dal centro della nostra galassia; formando a sua volta una sorta di un’autostrada di gas che si estende per decine di migliaia di anni luce.
Quest’ampia scia, è punteggiata dai fari di miliardi di stelle, tutte apparentemente in movimento lungo lo stesso percorso sinuoso. Ma ora, gli astronomi hanno trovato qualcosa di insolito – una “rottura” nel braccio, che squarcia perpendicolarmente la spirale, come se fosse una scheggia di legno.
Una nuova osservazione, riportata online il 21 luglio nella rivista Astronomy and Astrophysics, rileva che la frattura ritrovata è la prima grande struttura individuata, che va ad interrompere il flusso apparentemente uniforme del braccio Sagittario della galassia.
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L’area – si evince nella dichiarazione – si sviluppa per circa 3.000 anni luce, e costituisce solo una frazione della Via Lattea (che ha un diametro di circa 100.000 anni luce).
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Il co-autore dello studio Robert Benjamin, un astrofisico dell’Università del Wisconsin-Whitewater, in una dichiarazione ha spiegato:
“Questa struttura è un piccolo tassello della Via Lattea; ma potrebbe dirci qualcosa di significativo sulla galassia nel suo complesso. In definitiva, questo è un promemoria che ci sono molte incertezze nell’assetto su larga scala della Via Lattea; e abbiamo bisogno di guardare i dettagli se vogliamo capire il quadro generale”.
La Via lattea, uno squarcio contenente centinaia di migliaia di stelle, che fuoriescono dal braccio del Sagittario
Secondo le fonti, la scheggia – chiamata anche sperone o piuma – inizia a circa 4.000 anni luce dal sole e ricade in una sezione particolarmente famosa del braccio del Sagittario; la regione contiene quattro nebulose ben note – la Nebulosa Omega, la Nebulosa Trifida, la Nebulosa Laguna e la Nebulosa Aquila (sede degli iconici Pilastri della Creazione).
Nonostante i panorami favorevoli ai telescopi della regione, gli astronomi non avevano idea che qualcosa non andasse nell’area, finché non hanno confrontato i dati di due recenti indagini stellari.
Utilizzando i dati del telescopio spaziale Spitzer della NASA e del satellite Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea, gli autori del nuovo studio hanno analizzato la velocità e l’angolo di inclinazione (essenzialmente, l’angolo della curva del braccio a spirale) di varie regioni del braccio del Sagittario. Hanno scoperto che, mentre il braccio principale aveva un angolo di passo di circa 12 gradi, la sezione contenente la rottura aveva un angolo di 60 gradi; con una sporgenza quasi perpendicolare dal braccio circostante.
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Oltre allo strano angolo sporgente della spaccatura, le centinaia di migliaia di stelle nella rottura sembravano anche muoversi alla stessa velocità e nella stessa direzione l’una dell’altra. Ciò suggerisce che le stelle si sono formate probabilmente intorno allo stesso tempo; e sono state tutte influenzate dalle stesse forze gravitazionali. In altre parole, qualche forza esterna ha tirato queste nebulose in una lunga linea retta che taglia il flusso del resto del braccio del Sagittario.
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Cosa ha spinto queste giovani stelle nascenti fuori dalla linea? È difficile dirlo senza ulteriori dati. Tuttavia, i ricercatori hanno osservato che le strutture simili a speroni e piume sono comuni nelle galassie a spirale lontane; più si guarda ai bracci della Via Lattea, più è probabile che si scoprano altri pezzi, frammenti e rotture come questo.