Emilio Settimelli, anima rivoluzionaria

Emilio Settimelli, anima rivoluzionaria

Emilio Settimelli (Firenze, 1891 – Lipari, Messina, 1954), scrittore e animatore culturale prima dalle colonne della rivista «La difesa dell’arte». Poi dalle testate da lui stesso fondate «Il Centauro» (1913) e «La rivista» (1913). Elabora una teoria di oggettiva valutazione dell’opera d’arte pubblicata da Marinetti nel 1914; come manifesto dal titolo “Pesi, misure e prezzi del genio artistico”, firmato insieme a Bruno Ginanni Corradini. L’interesse per il teatro lo accomuna a Marinetti e numerose sono le sue «sintesi» teatrali (“Tricolore”, “Kaiseriana”, “Il Superuomo”).           

Nel 1915 firma con Marinetti e Corra il “Manifesto del teatro futurista sintetico“; e sulle pagine de «L’Italia Futurista», fondata con Corra nel 1916, pubblica e firma i manifesti “La scienza futurista” e “La cinematografia futurista”, (1916). Nello stesso periodo pubblica i volumi “Avventure spirituali” (1916), “Mascherate futuriste” (1917) e “Inchiesta sulla vita italiana” (1919). Nel 1918, trasferitosi a Roma, fonda con Carli e Marinetti «Roma futurista», organo del partito politico futurista. Sempre con Carli dirige la rivista «Dinamo» (1919) e partecipa con le sue tavole parolibere alla Grande esposizione nazionale futurista di Palazzo Cova a Milano.

Aderisce al fascismo e nel 1921 si allontana dal movimento futurista perché in disaccordo con il fondatore. Nel 1923 dirige, sempre con Carli, «L’Impero», quotidiano gradito a Mussolini. Le opere di questo periodo rispecchiano le sue scelte politiche: “Benito Mussolini” (1922), “Colpo di stato fascista” (1922), “Gli animatori – B. Mussolini” (1925). Il

dissidio con Marinetti culmina con la scomunica dello scrittore proposta dal fondatore del movimento al congresso degli scrittori di Bologna nel 1933. Anche con Mussolini l’intesa finisce a causa della pubblicazione di opuscoli fortemente anticlericali; che, insieme ad una lettera di aspra critica nei confronti dell’operato di alcuni gerarchi fascisti, costano a Settimelli cinque anni di confino.

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Emilio Settimelli: Edda contro Benito, un libro controverso

Il 16 maggio del 1955 il Tribunale di Roma accoglie la richiesta della figlia di Mussolini; e ottiene il ritiro del volume «Edda contro Benito», ritirato da tutte le librerie e distrutto.  Edda Ciano si è doluta per mezzo dell’avv. Vismara Currò, che nel libro sia stato riportato un memoriale da lei scritto per uso difensivo; presentato alla commissione di confino della provincia di Messina e destinato – ha sostenuto la signora – a rimanere riservato e non pubblico. Le lamentele, estese anche al commento che segue il memoriale del medesimo scrittore Emilio Settimelli, ritenuto da lei lesivo del proprio onore.

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La vicenda ha sollevato la questione sui diritti di autore; tanto più che lo scrittore ha sostenuto che il memoriale era già noto per essere stato pubblicato a puntate da un quotidiano. I magistrati pur dando atto che un memoriale scritto a uso difensivo non cade sotto la tutela del diritto di autore (in quanto non è un’opera a carattere creativo, ma una esposizione di fatti intimi della vita di Mussolini), hanno finito col dare ragione alle pretese della contessa Ciano; ricordando che senza il consenso dell’autore non possono essere pubblicate lettere o memorie familiari e personali. Il Tribunale ha disposto il sequestro del volume e il risarcimento dei danni nei confronti della contessa Edda Ciano. Essendo l’autore morto prima della sentenza, sarà la casa editrice e i figli dell’autore a risarcire il danno.

MdL

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