Non lontano da Napoli, tra Punta Epitaffio e il promontorio del castello aragonese di Baia, giace il Parco sommerso di baia, una antica città romana. Un sito storico ricco di meravigliosi reperti archeologici custoditi dal mare a circa 5-7 metri sott’acqua. Il parco, come altre città, ha subito una pressione sotterranea, che ne ha causato, nel corso dei secoli, la perdita e l’inabissarsi nelle acque. Oggi l’antica località, è zona protetta ed è chiamata anche la “Pompei Sommersa“.
Mosaici, colonnati, perimetri di edifici e statue, raccontano un passato di fasti che hanno soddisfatto i capricci di poeti e uomini di potere. Scopriamo insieme la storia di Baia che comincia più di 2000 anni fa in un territorio dove il mare ed il fuoco si incontrano.
Il Parco Sommerso di Baia, la storia
L’antica città di Baia, sorge sui Campi Flegrei, ossia ardenti, perché tutta l’area rappresenta la caldera dell’omonimo vulcano. Nasce circa 15000 anni fa, durante l’eruzione del Tufo giallo napoletano e il cui cratere è rappresentato dall’attuale golfo di Pozzuoli.
Oggi, in questa zona, c’è un mare incantevole, che un tempo dominava la terraferma con i due promontori che formavano un bacino. Una leggenda racconta che il suo nome derivi da Bajos, timoniere e compagno di Ulisse morto e sepolto in questo luogo.
La storia di Baia comincia quando le acque minerali e il clima mite, attirano per la prima volta in questa area, la nobiltà di Roma. Esattamente nella seconda metà del II secolo a. C.. Ma il massimo splendore lo raggiunge al termine della Repubblica, quando la città – soprannominata la piccola Roma – viene eletta residenza estiva degli imperatori romani.
Baia diventa centro di villeggiatura e di potere imperiale
Questa scelta ha contribuito nei secoli ad accrescere la grandiosità ed il lusso delle ville e delle terme di Baia. Sorge allora il Ninfeo dell’imperatore Claudio, una sala rettangolare absidata circondata da un corridoio con 4 nicchie per lato, e al centro una vasca.
E la villa dei Pisoni – successivamente confiscata da Nerone – ricca di fontane e giardini.
Come anche la villa a Protiro dove si possono ammirare splendidi affreschi e un mosaico ben conservato. Ed infine viene costruito il Portus Julius tra l’Averno e il Lucrino. Si tratta di una maestosa struttura portuale adibita ad arsenale della flotta romana. Baia diventa così un luogo dal grande fascino intenso, tanto che il poeta lirico Orazio (65 a.C.- 8 d.C.), come si legge sulla lapide all’ingresso del viale d’accesso alla città scrive:
“Nulla al mondo splende più dell’ameno golfo di Baia”!
La tragica fine
Ci sono molti racconti di intrighi politici e lotte di potere associati a questo posto. Ad esempio si narra che Cleopatra fuggì con la sua barca da Baia dopo l’assassinio di Giulio Cesare nel 44 a. C. E che Julia Agrippina pianificò qui la morte del marito Claudio, in modo che suo figlio Nerone potesse diventare imperatore di Roma.
La gloria di questa città ha anche ispirato il grande oratore Cicerone che ha composto diversi discorsi dal suo ritiro presso la baia. Mentre Virgilio e il naturalista Plinio mantennero residenze facilmente raggiungibili dai rigeneranti bagni pubblici presenti nell’urbe. Tuttavia un evento geologico pone fine alla sua storia; infatti fin dall’epoca romana, la pressione sotterranea ha fatto salire e scendere continuamente il territorio. Spingendo l’antica città verso la superficie del mare prima di inghiottirla di nuovo lentamente ed inesorabilmente.
Il Cymba
Da alcuni anni, il Parco archeologico sommerso di Baia, sta affrontando una serie di lavori con lo scopo di ritrovare le bellezze dell’antica città romana che giace sul fondo sabbioso del golfo. La profondità varia da un massimo di 16 metri a un minimo di 2 metri. La località si può visitare tramite percorso guidato a pagamento, questo grazie al Cymba, un battello dotato di finestre che permettono al visitatore di stare comodamente seduto sotto il livello del mare e osservare il mondo sommerso. Il costo è di 12€ (salvo variazioni). Info&Contatti-Cymba.