Biologia. Le tartarughe marine sono note per fare affidamento sui segnali dei campi magnetici per trovare la loro strada attraverso migliaia di chilometri fino alle spiagge dove sono nate. Ora, i ricercatori – che riferiscono lo studio sulla rivista Current Biology, in data 6 maggio – presentano alcune delle prime prove concrete che anche gli squali si affidano ai campi geomagnetici per le loro incursioni a lunga distanza attraverso il mare.
“Era rimasto irrisolto il modo in cui gli squali riuscivano a navigare con successo durante la migrazione verso luoghi mirati”; dichiara il capo progetto della Save Our Seas Foundation Bryan Keller, anche lui del Florida State University Coastal and Marine Laboratory.
“Questa ricerca supporta la teoria che essi utilizzano il campo magnetico terrestre per aiutarsi a trovare la loro strada; è il GPS della natura”.
Gli squali martello sfruttano i campi magnetici della terra come un GPS
I ricercatori sapevano che alcune specie di pesci cartilaginei percorrono lunghe distanze per raggiungere luoghi molto specifici anno dopo anno. Erano anche a conoscenza del fatto che gli squali sono sensibili ai campi elettromagnetici. Di conseguenza, i biologi marini, avevano a lungo ipotizzato che gli squali usassero i campi magnetici per navigare. Ma la sfida era trovare un modo per testare questa teoria.
“Ad essere onesti, sono sorpreso che abbia funzionato“, ha detto Keller. “La ragione per cui questa domanda ha resistito per 50 anni è perché gli squali sono difficili da studiare”.
Keller ha capito che gli studi necessari sarebbero stati più facili da fare in esemplari più piccoli. Gli studiosi, infatti, avevano anche bisogno di una specie nota che tornasse ogni anno in luoghi specifici. Così il primo ricercatore e i suoi colleghi, hanno optato per lo squalo “testa di cofano“; meglio noto come squalo martello (Sphyrna tiburo) che gli inglesi chiamano Bonnethead Shark.
“Lo squalo testa di cofano ritorna ogni anno negli stessi luoghi“; ha aggiunto Keller. “Questo dimostra che gli squali sanno dov’è la loro “casa” e possono ritornarvi da un luogo lontano”.
I campi magnetici
La domanda allora era se questi animali riuscissero a gestire quei viaggi di ritorno affidandosi a una mappa geomagnetica. Per scoprirlo, gli autori hanno usato esperimenti di spostamento magnetico per testare 20 giovani squali catturati in natura. Nei loro studi, hanno esposto gli squali a condizioni magnetiche che rappresentano luoghi a centinaia di chilometri di distanza da dove gli stessi sono stati effettivamente catturati. Tali indagini permettono di fare previsioni dirette su come gli squali dovrebbero orientarsi in seguito, se si basassero davvero su indicazioni simili.
Se questi pesci traggono informazioni posizionali dal campo geomagnetico, i ricercatori hanno previsto l’orientamento verso nord nel campo magnetico meridionale; e l’orientamento verso sud nel campo magnetico settentrionale, in base al modo in cui questa specie ha cercato di compensare lo spostamento percepito.
Non hanno previsto alcuna preferenza di orientamento quando gli esemplari sono stati esposti al campo magnetico che corrispondeva al loro sito di cattura. Si è scoperto, che gli squali hanno agito esattamente come si aspettavano, quando esposti a campi all’interno della loro gamma naturale.
Gli effetti dei campi magnetici
Gli scienziati suggeriscono che questa capacità di navigare in base ai campi magnetici, può anche contribuire alla struttura della popolazione di squali. Le scoperte negli squali martello, probabilmente aiutano anche a spiegare le prodezze impressionanti di altre specie simili. Per esempio, un grande squalo bianco è stato documentato per migrare tra il Sud Africa e l’Australia, tornando nella stessa esatta posizione l’anno successivo.
“Quant’è interessante che uno squalo possa nuotare per 20.000 chilometri di andata e ritorno in un oceano tridimensionale e tornare nello stesso luogo?” Ha chiesto Keller. “È davvero incredibile. In un mondo in cui la gente usa il GPS per navigare quasi ovunque, questa capacità è davvero notevole”.
Negli studi futuri, Keller dice che vorrebbe esplorare gli effetti dei campi magnetici da fonti antropogeniche come i cavi sottomarini sugli squali. Vorrebbe anche studiare se e come gli squali si affidano alle indicazioni magnetiche non solo durante le migrazioni a lunga distanza, ma anche durante il loro comportamento quotidiano.
Questo lavoro è stato sostenuto dalla Save Our Seas Foundation e dal Florida State University Coastal and Marine Laboratory.