Storia: La Piana delle Giare, è una delle località archeologiche più misteriose conservatisi fino ad oggi. Si tratta di un territorio con una novantina di antichi siti, nell’altopiano di Xiangkhoang, situato nell’omonima Provincia di Xiangkhoang, nel Laos nordorientale.
La misteriosa Piana delle Giare – un paesaggio costellato di enormi giare di pietra scavate nell’arenaria migliaia di anni fa – è probabilmente utilizzata sin dall’epoca, anche come luogo di sepoltura per molto più tempo di quanto si sospettasse in precedenza, e forse fino a 2.000 anni (secondo una nuova ricerca).
Le giare massicce, probabilmente utilizzate, quindi, per esporre i morti agli agenti atmosferici – ovvero fino a quando solo le loro ossa sono rimaste per essere sepolte – potrebbero avere più di 3.000 anni. Almeno secondo come suggeriscono i nuovi test.
Inoltre, lo studio indica anche che la maggior parte dei resti umani sepolti nel terreno accanto alle antiche giare, risultano trovarsi lì già tra 700 e 1.200 anni fa.
La piana delle Giare e le sue sepolture misteriose
“Ciò che ne supponiamo è il persistente significato ritualistico di questi siti”. Dichiara l’archeologa dell’Università di Melbourne Louise Shewan a L.Science. “Sono stati importanti per un tempo molto lungo“.
Shewan e il suo collega, l’archeologo dell’Australian National University Dougald O’Reilly, hanno studiato gli antichi siti di giare di pietra dal 2016 insieme all’archeologo Thonglith Luangkoth del Laos Department of Heritage di Vientiane.
L’anno scorso, la loro quarta spedizione annuale al sito, si è conclusa proprio mentre le restrizioni di viaggio venivano messe in atto dopo l’epidemia di COVID-19; alcune delle ricerche di quella spedizione sono pubblicate poi in data 10 marzo nella rivista PLOS One.
Finora, il team archeologico ha studiato attentamente tre degli innumerevoli “siti di giare” megalitici in tutto il Laos settentrionale. Per il nuovo studio si sono concentrati sul più noto di tutti i siti, chiamato Sito 1, che si trova appena ad ovest di Phonsavan, ed è uno degli 11 elencati come patrimonio mondiale dall’UNESCO.
Le colossali Giare di arenaria
Il sito 1, contiene circa 400 giare di pietra sparse in più di 60 acri (24 ettari). Le stesse giare di pietra sono difficili da datare con precisione; una famosa archeologa francese, Madeleine Colani, ha riferito nel 1935 di aver trovato resti umani in alcune di esse. Tuttavia gli archeologi moderni non hanno riscontrato ossa o denti umani databili in nessuna delle giare di pietra.
Diversamente, hanno rinvenuto prove di tre diversi tipi di sepolture nei siti delle giare. Erano presenti normali inumazioni, dove uno scheletro è completamente deposto; ed ancora sepolture secondarie, dove fasci di ossa umane sono invece, interrate. Infine, sepolture in piccole giare di ceramica che sono poi contrassegnate da massi di quarzo distintivi sulla superficie. Le giare di ceramica seppellite, sono abbastanza diverse dalle massicce giare di pietra sopra il terreno; tali accorgimenti, erano una forma relativamente comune di sepoltura in diverse parti dell’Asia in tempi eterogenei.
Ma la datazione al radiocarbonio dei resti umani delle giare di ceramica e di altre sepolture, suggerisce che la maggior parte di loro, sono deposti tra il nono e il tredicesimo secolo – tra 700 e 1.200 anni fa – il che li renderebbe molto più giovani delle giare di pietra stesse.
Antico Splendore
Il team guidato da Shewan e O’Reilly ha quindi utilizzato una tecnica chiamata luminescenza otticamente stimolata (OSL) sui sedimenti; cioè la terra recuperata sotto alcune delle giare di pietra al sito 2, a pochi chilometri a sud del sito 1, per saperne di più su quando sono stati messi lì.
La tecnica misura la quantità di radiazione ionizzante assorbita dai grani di quarzo all’interno dei sedimenti, un numero che può essere utilizzato per calcolare quando i grani sono stati esposti per l’ultima volta alla luce del giorno.
“Proprio sotto un vaso, abbiamo riscontrato un intervallo di date dal 1350 a 730 a.C.; e sotto un altro abbiamo avuto da 860 a 350 a.C.“. Continua Shewan. “Penso che troveremo una gamma di date mentre continuiamo l’analisi”.
Dal Sito 1
“Queste date renderebbero le giare di pietra molto più vecchie della maggior parte delle sepolture nel terreno intorno a loro; anche se saranno necessarie ulteriori ricerche per correlare le età delle giare con le sepolture negli stessi siti”. Ha affermato O’Reilly.
Gli archeologi non possono ancora dire se varie popolazioni, hanno usato i siti di giare per pratiche mortuarie in tempi diversi; o se i discendenti successivi dei produttori originali di giare hanno riutilizzato gli antichi siti per le sepolture.
“Se erano culturalmente legati alle persone che hanno fatto le giare è una questione che non possiamo ancora definire”. Continua O’Reilly.
Per l’ultima spedizione nella Piana delle Giare, il team ha anche esaminato i rapporti di diverse versioni; o isotopi, di piombo e uranio all’interno dei cristalli di zircone nella roccia delle giare di pietra; questi isotopi – che sono forme dello stesso elemento con un diverso numero di neutroni nel nucleo – possono fornire una “firma chimica” della loro origine.
Il team ha determinato che una delle giare di pietra al Sito 1, proveniva da una cava di arenaria a 8 chilometri di distanza.
“Se le giare completate sono state trascinate su qualche forma di rulli di legno o slitta rimane speculativo”. Concludono i ricercatori nello studio.