ALTAMURA – Pane di Altamura patrimonio dell’Unesco, ci si pensa. E’ infatti arrivato il sì unanime del consiglio regionale della Puglia alla mozione, proposta dal capogruppo della Lega Davide Bellomo, che invita la Regione Puglia a chiedere il riconoscimento di questo prodotto come patrimonio culturale immateriale. Un’idea giusta.
Il documento impegna il presidente Michele Emiliano e la Giunta regionale a rappresentare al Governo nazionale l’esigenza “imprescindibile” dell’inclusione nell’inventario dei beni immateriali nel territorio dello Stato. Si chiede inoltre di attivare le opportune procedure, con il coinvolgimento degli enti locali e delle istituzioni e associazioni, per chiedere l’inserimento del pane di Altamura nella lista del patrimonio culturale immateriale previsto dalla Convenzione Unesco.
Pane di Altamura patrimonio dell’Unesco, ci si pensa
Il pane di Altamura si produce soltanto nella zona d’origine e con grano raccolto esclusivamente sulla Murgia barese. Ha ottenuto nel 2003 dall’Ue la Denominazione d’Origine Protetta ed è l’unico prodotto della categoria a vantare questa certificazione europea di qualità. Lo scorso anno era stato lanciato l’allarme in chiave Brexit. Con l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, infatti, per i prodotti italiani agroalimentari (ma non solo) rischiava di aprirsi uno scenario problematico che poteva costare caro alle eccellenze del “Made in Italy”.
Senza un accordo commerciale dettagliato tra le due parti si assisterebbe al ritorno delle frontiere. Con il conseguente pagamento di dazi e controllo delle merci che provengono dall’Italia. Ma sono anche a rischio le garanzie sulla tipicità dei prodotti. Secondo Coldiretti, si parla del 30% dei prodotti agroalimentari italiani. Che corrispondono a forniture pari a circa 3,4 miliardi di euro (nel 2019).
Non solo. I prodotti enogastronomici con Denominazione della Regione Puglia sono 63, di cui 23 prodotti agroalimentari, 38 vini e 2 liquori. E l’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di prodotti agroalimentari a denominazione di origine e a indicazione geografica riconosciuti dall’Ue. Dati su cui bisogna riflettere. Quindi il pane di Altamura va – e andrà – sempre tutelato.