ROMA – A Pasqua agnello in tavola per 4 italiani su 10. Un modo per rispettare le tradizioni ma anche per sostenere la sopravvivenza di 60mila pastori duramente colpiti dalla crisi provocata dall’emergenza Covid. E’ quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Ixe’ in occasione della ricorrenza durante la quale si acquista gran parte dei circa 1,5 chili di carne di agnello consumati a testa dagli italiani durante tutto l’anno. Proprio così.
La chiusura forzata di ristoranti e agriturismi a causa della pandemia – sottolinea Coldiretti – ha privato i pastori di uno sbocco di mercato importante con effetti devastanti sull’economia del settore e sull’occupazione, mettendo a rischio una presenza antica della tradizione gastronomica italiana come dimostrano i piatti della transumanza tramandati da secoli. Dall’abruzzese agnello cacio e ova al molisano agnello sotto il coppo fino all’abbacchio alla scottadito del Lazio. Gli esempi sono tanti.
A Pasqua agnello in tavola per 4 italiani su 10
Tra le ricette più gettonate a base di carne di agnello in cucina per l’occasione ci sono gli arrosticini e le costolette panate. Ma anche la più tradizionale teglia al forno con patate alla cacciatora, l’agnello brodettato alle polpettine pasquali con macinato di agnello del Trentino e il Cutturiddu pugliese. Tutti buonissimi. D’altronde con la Pasqua blindata e i ristoranti chiusi sono molti gli italiani che si metteranno ai fornelli proprio per sperimentare le ricette della tradizione.
Per evitare rischi e portare in tavola qualità al giusto prezzo l’appello della Coldiretti è quello di preferire carne di agnello a denominazione di origine. Quella, cioè, garantita da marchi di provenienza territoriale come l’Igp. In alternativa, rivolgersi direttamente ai pastori, quando è possibile. In una situazione in cui oltre un agnello su due (55%) presente nei banchi frigo per Pasqua è di origine straniera il pericolo è, infatti, di mettere nel piatto carne spacciata per italiana che non rispetta gli stessi standard qualitativi di quella nazionale. Quindi, fate attenzione.