CUNEO – Cresce il Consorzio per la Tutela del Roero. Si tratta di un’ottima docg, bianco da uve Arneis, rosso da Nebbiolo, che ha raggiunto il ragguardevole traguardo dei 233 soci, per la precisione 147 produttori e 86 viticoltori. Non solo, perché questo straordinario prodotto dell’enogastronomia ha conseguito anche i 7 milioni di bottiglie all’anno, di cui il 60% destinato alle esportazioni.
Sono vini che nascono nella parte del sud del Piemonte, dove la media di pioggia annuale è più bassa che nel resto della regione. Inoltre una caratteristica che la distingue da altre zone votate alla viticoltura, sono i boschi e le coltivazioni di frutta e ortaggi che si affiancano ai vigneti. Un’area di cui fanno parte ben 19 Comuni, dove ai vini Arneis e Roero rosso vengono dedicati 1158 ettari sulla riva sinistra del Tanaro, vicino ad Alba, nella provincia di Cuneo. Il vino prende il nome dall’omonimo territorio, appunto il Roero.
Cresce il Consorzio per la Tutela del Roero
Ecco che cosa dice Francesco Monchiero, presidente al terzo mandato del Consorzio di tutela, parlando di ciò che sta succedendo in tempo di pandemia:
“Abbiamo resistito al difficile 2020 contenendo al 6.5% la flessione delle vendite. L’export è andato bene soprattutto negli Stati Uniti. Nell’estate c’è stato un recupero. Certo – aggiunge Monchiero – il 2021 è iniziato nel segno dell’incertezza, ma speriamo di potere ripartire. E di riproporre anche, con una formula rivista che tenga conto di ogni precauzione per evitare il contagio, i Roero Days, saltati la scorsa primavera alla Reggia di Venaria”.
L’auspicio, ovviamente, è anche il nostro. Tra le iniziative coordinate dal Consorzio rientrano anche le Roero Wine Week, nei locali, e i Tour tra i vigneti. Tutte cose che si spera possano tornare a regime il prima possibile, quando finalmente ci saremo liberati di questo maledetto Covid 19.