Cittadinanzattiva e Omceo: rischio minore adesione

Cittadinanzattiva e Omceo: rischio minore adesione

Piano vaccinale Covid: Cittadinanzattiva e Omceo preoccupati per il mancato coinvolgimento dei medici di famiglia. Così si rischia una minore adesione

Bari, 13 febbraio 2021. Sono stati i vaccini per il Covid-19 il tema al centro dell’incontro tenutosi online oggi tra Cittadinanzattiva e l’Ordine dei medici di Bari.

Cittadinanzattiva ha chiesto ai rappresentanti dei medici una riflessione congiunta su alcune criticità del piano vaccinale; a partire dal mancato coinvolgimento dei medici di famiglia nella somministrazione del vaccino anti Covid per gli ultraottantenni.

Non potendo contare sulla capillare presenza sul territorio dei medici di medicina generale, l’attuale organizzazione messa in campo dalla Regione Puglia comporta inevitabilmente un numero ridotto di punti vaccinali, mentre il sistema di prenotazione tramite CUP e Farmacup porta con sé una dimensione impersonale.
“Alcuni cittadini anziani, che abitano magari in centri collocati in zone interne e non facilmente raggiungibili, saranno costretti a spostarsi di decine di chilometri per raggiungere il centro più vicino e fare il vaccino” Spiega Matteo Valentino, Segretario regionale di Cittadinanzattiva.
Inoltre, si interfacceranno con persone che non conoscono; con cui non hanno familiarità, anziché con il proprio medico che conoscono da anni e con cui hanno stabilito un rapporto di fiducia. Questo non è irrilevante; dato che stiamo parlando di persone molto anziane, e pone criticità anche sul fronte del consenso informato, un punto su cui Cittadinanzattiva insiste da anni. Al momento non crediamo che ci siano le migliori condizione per una corretta informazione del paziente.”

Tutti questi aspetti rischiano di creare paura e diffidenza nei cittadini e di incidere negativamente sulla partecipazione alla campagna vaccinale.

Cittadinanzattiva e Omceo: i medici di famiglia fondamentali per il piano vaccinale

“I medici di famiglia costituiscono una rete presente in modo capillare sul territorio, conoscono i propri pazienti e hanno con loro un rapporto fiduciario. Chi meglio di loro può vaccinare la popolazione anziana? I dati dell’ultima campagna vaccinale antinfluenzale dimostrano come i medici di medicina generale costituiscano un presidio sanitario fondamentale sul territorio; ancora più prezioso in tempi di pandemia”; aggiunge Filippo Anelli, Presidente Omceo Bari.
“La Regione Toscana ha appena firmato un accordo che prevede che i medici di famiglia somministreranno il vaccino Pfizer-BioNTech o Moderna ai pazienti ultraottantenni nei propri studi; oppure in strutture idonee individuate e messe a disposizione dalle aziende sanitarie. Con un minimo di organizzazione si può fare. Abbiamo una rete di 4mila medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. Capillarità sul territorio, conoscenza dei propri assistiti e rapporto personale sono il valore aggiunto che la rete della medicina di famiglia può apportare alla campagna vaccinale. Non credo che la Regione Puglia possa rinunciarci.”
L’Ordine dei medici ha inoltre ribadito che, in base alla Legge 219 sulle DAT, a quella 24/17 e all’articolo 35 del codice deontologico, il consenso informato alla vaccinazione Covid-19 previsto dalle disposizioni ministeriali, così come qualsiasi altro atto medico, non può essere acquisito da un operatore sanitario generico ma esclusivamente da un medico il quale ha il compito di illustrare al cittadino, sulla base della rilevazione dello stato di salute del paziente, gli stati patologici possibili anche se improbabili di una prestazione sanitaria.

Obiettivo: garantire la campagna vaccinale

A tale scopo la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici – Fnomceo ha già inviato una nota a tutti gli Ordini d’Italia; e chiesto al Ministero della Salute e all’Agenas di precisare le modalità di acquisizione del consenso informato. Che non può essere una mera raccolta di dati ma deve essere frutto di un colloquio tra il medico ed il cittadino.

Su questi temi – in linea con il Protocollo d’intesa firmato a settembre scorso tra Regione Puglia e Cittadinanzattiva per disciplinare la collaborazione con il Dipartimento di promozione della salute – l’associazione chiederà all’Assessore alla Salute della Regione Puglia un incontro.
Inviterà ad aderire anche l’Ordine e le organizzazioni sindacali dei medici per avviare un confronto che punti a risolvere le criticità emerse e risponda ai bisogni dei cittadini in termini di sicurezza, accessibilità e rapporto personale di fiducia nel processo di acquisizione del consenso per la vaccinazione. L’obiettivo comune deve essere quello di garantire che la campagna vaccinale possa contare sul massimo della partecipazione da parte dei cittadini.

Ufficio Stampa – Kibrit & Calce
Roberta Franceschetti

Cittadinanzattiva e Omceo