La Toscana è ricca di innumerevoli città d’arte, tra le più belle c’è probabilmente Massa Marittima nella provincia di Grosseto. Sorge sul versante occidentale del complesso delle Colline Metallifere, ed è incoronata da incantevoli boschi e campi coltivati a vigneti e oliveti. Questo borgo medievale dolcemente disteso su un colle offre splendidi panorami della Maremma ed è un itinerario ricco di testimonianze artistiche. Possiamo scoprirle passeggiando per le piccole strade che attraversano il centro storico, dove si respirano ancora i fasti di un tempo.
La città vecchia di Massa Marittima
Abitata fin dalla preistoria la fortuna di Massa Marittima è tuttavia legata alle miniere d’argento. Infatti il suo periodo di massimo splendore politico, economico e demografico è tra il XIII ed il XIV secolo. Risalgono a quest’epoca i suoi maggiori monumenti come il Duomo che domina piazza Garibaldi, centro della Città Vecchia. La sua costruzione inizia tra il 1287-1304, ed è forse uno dei più mirabili esempi di romanico-gotico toscano. Infatti sulla sua facciata si sposano armoniosamente due stili. Ovverosia la parte inferiore, il loggiato ed il coronamento a timpano sono di stile romanico pisano. Mentre la quadrifora ogivale e le tre guglie sono di stile senese. Dedicato a San Cerbone, il Duomo custodisce una serie di opere d’arte. Dalla splendida Arca di San Cerbone, di Goro di Gregorio del 1324, alla Madonna col bambino del 1316 attribuita a Duccio di Buoninsegna.
La zona nuova del borgo
Accanto alla cattedrale c’è il palazzo del podestà, mirabile edificio romanico in travertino che ospita il Museo civico Archeologico, edificato nel 1225. Sulla sua facciata sono murati numerosi stemmi gentilizi delle cariche che si sono avvicendate al governo. Nello stesso anno la città diventa comune libero e nel 1228 è avviato un grandioso piano urbanistico di trasformazione della parte alta del borgo. A questa zona si accede attraversando il doppio arco della Porta Silici, del XIV secolo. Piazza Matteotti è il cuore della Città Nuova, con l’imponente Torre dell’Orologio o del Candeliere, che nel 1337 è annessa alla Fortezza con un ponte. La forma della fortificazione è a farfalla, infatti le due cortine murarie sono separate da appena 15 metri a nord. Mentre si allargano fino ad essere separate di ben 42 metri verso sud.
Un affresco stravagante
Concludiamo questo itinerario con una curiosità, continuando il percorso arriviamo in Piazza Mazzini presso il Palazzo dell’Abbondanza con l’omonima Fonte. Sopra la quale venne realizzato successivamente un grande magazzino che veniva utilizzato come granaio pubblico. Qui i cittadini depositavano parte del loro raccolto a cui avrebbero attinto nei periodi di carestia o guerra. Nel 1999 durante alcuni restauri, sotto vari strati di intonaco fu rivenuto casualmente una singolare raffigurazione dipinta tra il 1265 ed 1335. Che rappresenta un albero, dal quale pendono 25 falli, sotto cui due donne si accapigliano nel contendersene uno. Questo affresco tutt’oggi fa molto discutere, varie sono le interpretazioni, una di queste spiega che l’opera è un simbolo di fertilità. Un buon augurio per i raccolti affinché fossero sempre abbondanti.
Link utili
Per visitare la torre ed altre informazioni è disponibile il numero di telefono 0566 902289 oppure è possibile consultare il sito della città qui