Esattamente alle 2 di notte, il furgone contenente le dosi del vaccino Moderna ha attraversato il Brennero, per poi arrivare a Roma intorno alle ore 12:00 di quest’oggi.
Consegnato all’ISS_RM, è in attesa della ridistribuzione su 4-5 Regioni, la cui priorità sarà assegnata a quelle con densità di popolazione sopra gli 80 anni. Tutto a seguito dell’indagine del Commissariato all’Emergenza di Domenico Arcuri.
La ripartizione, sarà poi effettuata con i veicoli messi a disposizione delle Poste Italiane. Stando alle ultime dichiarazioni dell’azienda produttrice del vaccino, la copertura dello stesso dovrebbe proteggere dal coronavirus per almeno un anno. Ad affermarlo è Tal Zaks, direttore medico di Moderna durante la 39ma conferenza annuale di JP Morgan sulla sanità. Zaks avrebbe dichiarato, rivolgendosi agli investitori, “La nostra aspettativa è che la vaccinazione duri almeno un anno”, questo secondo quanto riportato dalla CNN.
Vaccino Moderna: ridistribuzione e priorità alle Regioni
Al momento, in merito alle consegne dei lotti, si pensa che potrebbero essere assegnate alle Regioni che smaltiscono più rapidamente le dosi.
Stando ai dati ufficiali la situazione è la seguente:
- La Campania in testa con il 101,7% (oltre all’assegnazione, in quanto ogni filala di Pfizer permette di ottenere 6 dosi invece di 5); oltretutto – la regione – non possiede una riserva per il richiamo;
- A seguire l’Umbria con il 90,7%.
- Poi il Veneto con l’87,9% delle dosi.
- Segue il Trentino Alto Adige 34,8%,
- La Calabria con il 42,7%,
- Lombardia poco più del 44%.
Su Pfizer, il colosso Statunitense, una nota integrativa parla dell’associazione con la società biotecnologica tedesca BioNTech, che ha dichiarato di poter produrre circa due miliardi di dosi anti-covid entro fine anno. Una scelta che si basa sulla decisione dell’Ema che autorizzerà la somministrazione di 6 dosi per flaconcino di questo prodotto. Diversamente dalle 5 ipotizzate all’inizio. Un numero considerevolmente più alto che supera la precedente stima di 1,3 miliardi di dosi.
Secondo l’Ema, l’azienda biofarmaceutica britannica AstraZeneca insieme all’Università di Oxford, ha fatto istanza per autorizzare il loro vaccino anti-covid. L’offerta potrebbe arrivare entro fine gennaio. Almeno secondo quanto dichiarato nel comunicato.
La stessa Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, in un Tweet avrebbe scritto:
“Buone notizie. AstraZeneca ha presentato il dossier all’Agenzia europea del farmaco (Ema) per far autorizzare il suo vaccino in Ue. L’Ema valuterà la sicurezza e l’efficacia del vaccino. Una volta che il vaccino avrà ricevuto un parere scientifico positivo, lavoreremo a tutta velocità per autorizzare l’uso in Europa”.
Brusaferro – Arcuri
In Italia, il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro ha detto:
“Appena un anno fa questo virus era sostanzialmente sconosciuto, e ora abbiamo già due vaccini approvati, con la prospettiva a breve che se ne aggiungano altri, un traguardo impensabile frutto di uno sforzo senza precedenti nella storia. Ora le istituzioni, in Italia come nel resto del mondo, sono chiamate ad un’altra sfida epocale, quella di portare il vaccino a tutti i cittadini“.
Invece il commissario straordinario Domenico Arcuri rileva:
“Ci auguriamo tutti che entro la fine di gennaio l’Ema autorizzi anche il vaccino di AstraZeneca, ma la strada per arrivare all’immunità di gregge è ancora lunga e impone a tutti di non abbassare la guardia sulle misure di contenimento del virus”.
Intanto arriva anche il vaccino Valneva dell’omonima casa farmaceutica. Secondo quanto riportato nel comunicato, la Commissione Europea nella giornata di oggi ha concluso il confronto con l’azienda col fine di acquistare il suo potenziale vaccino contro il Covid-19.
Stando alle previsioni, ci sarà la possibilità per tutti gli Stati UE di acquistare congiuntamente 30 milioni di dosi iniziali. Poi altri 30 milioni di dosi aggiuntive.
A tal proposito la commissaria europea alla Salute Stella Kyriakides sottolinea:
“Con questo ottavo vaccino arricchiamo la già ampia e diversificata gamma di vaccini all’interno del nostro portafoglio. In questo modo possiamo massimizzare le possibilità di garantire a tutti i cittadini un accesso a vaccini sicuri ed efficaci entro la fine del 2021. Tutti gli Stati membri hanno già avviato campagne di vaccinazione e inizieranno a ricevere un numero crescente di dosi per soddisfare il loro fabbisogno nel corso dell’anno”.
Ora sono in corso le trattative con l’azienda Russa produttrice del vaccino Sputnik.