A Grizzana Morandi, tra le verdi montagne dell’Appennino bolognese, sorge la Rocchetta Mattei. In una posizione panoramica che offre una straordinaria vista sulle valli del Reno e del Setta. Questa singolare architettura racchiude diversi stili: dal liberty al gotico a quello medievale. Ed infine il moresco, un tipo di arte islamica nata tra la fine dell’XI secolo e la fine del XV nell’area del Mediterraneo occidentale. Osservando la struttura dall’esterno ci appare come un groviglio di torri asimmetriche e coperture dorate. Tuttavia risponde alle precise volontà di colui che lo ha ideato, il conte Cesare Mattei. Ma che cosa ha voluto lasciare ai posteri questo medico e scienziato? Scopriamo insieme il frutto del sogno di un uomo che voleva curare il mondo.
Storia della Rocchetta Mattei
Nato nel 1809 Cesare Mattei intraprende la carriera politica ed è eletto deputato al Parlamento di Roma nel maggio del 1848. Ciononostante nell’ottobre dello stesso anno lascia tutto per dedicarsi esclusivamente allo studio della medicina. Così acquista il terreno dove sorge l’antica rocca di Savignano ed il 5 novembre 1850 comincia i lavori alla sua dimora e clinica. Dal 1895 si stabilisce definitivamente alla Rocchetta Mattei, dove sviluppa una nuova scienza medica, ossia l’elettromeopatia. Associando alla base omeopatica una teoria sui fluidi elettrici e il bilanciamento elettrico del corpo. Mattei si costruisce una fama internazionale, vengono a curarsi da lui e richiedono favori, gli zar di Russia e gli imperatori d’Austria. Ed è perfino citato da Dostoevskij ne I fratelli Karamazov (1879). A spingere la ricerca del conte non sono i soldi ma la cura delle persone indigenti che accoglie e cura anche gratuitamente.
Gli ambienti della Rocca
Infatti la grande affluenza di pazienti presso la Rocchetta ha creato la necessità di costruire negli anni nuove stanze. Perciò questa struttura si presenta come un intreccio labirintico di camere dai variopinti stili, con torri e scalette. Progettato dal conte come un percorso iniziatico verso la scienza e la conoscenza con vari riferimenti, celebra l’equilibrio cosmico, l’esoterismo e l’alchimia. A cominciare dall’ingresso in stile moresco, sorvegliato da un ippogrifo e da una arpia che sorregge il globo. Simbolo che probabilmente richiama il principio massonico e rappresenta il mondo che deve essere conosciuto oltre le apparenze. L’androne porta nel cortile centrale, da qui uno dei percorsi più suggestivi è forse il giardino pensile. Punto dal quale si ammirano gli edifici che compongono il complesso, come la torre quadrata del Conte o quella circolare della Visione. Salendo la scala si passa ad un’area dalle decorazioni esotiche.
Il luogo più celebre del castello
Continuando il percorso si giunge alla sala della musica, la cui struttura neo medievale, con stemmi nobiliari e volte a costoloni, è decorata in stile Liberty. Tuttavia il posto più conosciuto di questo gioiello architettonico è la Cappella, costruita su due piani, entrambi visitabili. Il piano superiore accoglie il sarcofago in cui è sepolto il Conte Mattei come da lui richiesto nel testamento. In questo sacrario si uniscono elementi arabo islamici, come gli archi bicolore simili a quelli della Moschea di Cordova, con la tradizione architettonica medievale italiana. Inoltre le piccole dimensioni dell’ambiente accentuano il gioco prospettico creando una sublime e ipnotica visione. L’apertura al pubblico della Rocchetta è garantita da un’intesa tra la Fondazione Carisbo, il Comune di Grizzana Morandi. Inoltre dalla Città metropolitana di Bologna e l’Unione Comuni Appennino Bolognese. Ed è possibile prenotare una vista qui.