In provincia di Piacenza arrivando sul dorsale tra la valle Ongina e quella dello Stirone sorge il borgo di Vigoleno, celato dentro un castello. Un esempio di città fortificata medievale, completamente abbracciata e protetta da maestose mura merlate percorse da un camminamento di ronda. Il suo patrimonio storico e artistico perfettamente conservato l’hanno reso uno tra i borghi più belli d’Italia. Scopriamo insieme la storia di questo villaggio che attraverso vie e piazze ci parla delle sue antiche origini.
La storia del borgo di Vigoleno
Secondo alcune fonti storiche il nome del borgo di Vigoleno deriva probabilmente dal latino Vicus Lyaeo, convertito in italiano come villaggio di Bacco. Infatti un tempo nel territorio circostante lussureggiavano tantissimi vigneti per la produzione di vino e vin santo. La fondazione della fortezza risale al secolo X, tuttavia le prime testimonianze storiche sono del 1141. Quando la città è avamposto del Comune di Piacenza sulla strada verso i territori parmensi. Attorno al Duecento entra in possesso della famiglia guelfa degli Scotti, in conflitto con Piacenza. Che allora è dominata dalle fazioni ghibelline, le quali attaccano e distruggono il castello durante il XIV secolo. Negli anni subisce diverse riedificazioni a causa dei continui attacchi, l’ultima è quella quattrocentesca, opera della famiglia Scotti. Che rientra in possesso del castello nel 1389 grazie ai Visconti che danno al paese anche il rango di contea.
I luoghi da visitare
L’unico accesso al borgo, in corrispondenza del mastio, è preceduto da una fortificazione di forma allungata che serviva a proteggere la porta vera. Entrando ci accorgiamo che la struttura urbana è invece dominata dal mastio quadrangolare, dotato di feritoie, beccatelli e merli ghibellini. Da qui il camminamento di ronda ci conduce alla seconda torre del borgo, in prossimità della quale sorge la parte residenziale del complesso. L’interno del maniero è un succedersi di saloni riccamente decorati e perfettamente conservati: la sala rossa, il salotto della Genesi, il pittoresco teatrino settecentesco. Oltrepassando le fortificazioni poste all’ingresso del borgo si accede alla piazza, sulla quale prospetta l’oratorio della Madonna delle Grazie. Edificata in posizione eccentrica rispetto al borgo, in prossimità delle mura orientali, è la Pieve di San Giorgio. Uno tra gli esempi di architettura romanica sacra più importanti del piacentino ma anche molto singolari.
Le curiosità sulla Pieve
Infatti la struttura, che risale al XII secolo, conserva al suo interno una melusina, figura leggendaria medievale. Una fata dell’acqua, con la coda di pesce o di serpente, al posto delle gambe. Mentre la lunetta del portale è interamente dedicata alla scena di San Giorgio che uccide il drago. La contemporanea presenza nelle chiese di questi due soggetti sono associati all’esistenza di corsi d’acqua ipogei con un potenziale energetico superiore alla norma. Difatti sotto il borgo di Vigoleno scorrono delle acque termali, le stesse che sgorgano a salsomaggiore. Questa particolarità fa della Pieve di San Giorgio un luogo elevato, in cui è presente il fenomeno del Genius Loci. Ossia un’entità naturale e soprannaturale legata a un luogo e oggetto di culto nella religione romana.
Informazioni utili
Per visitare il Mastio oppure per altre informazioni è possibile visitare il sito: visitvigoleno.it