Il problema della deforestazione globale è attualmente al centro del progetto Green Deal europeo. E include l’ambizioso obiettivo di rendere l’UE un’area climaticamente neutra entro il 2050. Tra le nuove misure da adottare è particolarmente attesa la Strategia Forestale UE post 2020 che la Commissione Europea dovrebbe presentare entro l’inizio del 2021. Soprattutto perché le stime sul disboscamento mondiale sono piuttosto allarmanti e circa l‘80% è legato ai nostri consumi e alle abitudini alimentari. Come rileva il nuovo rapporto WWF Quanta foresta avete mangiato, usato o indossato oggi?
I dati sulla deforestazione globale
Questo bilancio delinea un quadro piuttosto preoccupante poiché il commercio di legname continua a crescere e la terra viene disboscata per scopi agricoli. Di conseguenza le aree forestali si riducono costantemente e, secondo le stime della FAO, ogni anno vengono persi 10 milioni di ettari di superficie boschiva. Sebbene le foreste tropicali siano le più minacciate, l’UE è responsabile di quasi il 10% della deforestazione globale. Perché l’importazione di materie prime provenienti dalle foreste come legname, carni, soia, olio di palma, caffè, cacao, cuoio, sono prodotti a spese degli ecosistemi. Difatti secondo la FAO, l’agricoltura orientata alla produzione resta una delle principali cause di questo fenomeno. Perciò ci si domanda se cambiare abitudini di consumo possa aiutare a salvaguardare l’ambiente e la biodiversità. Specialmente considerando che le foreste sono abitate da circa l’80% delle specie animali e vegetali del Pianeta.
Il bisogno di nuove normative
Le alternative ci sono, spiega il WWF, basterebbe per esempio scegliere aziende agricole certificate e che investono in filiere trasparenti. In particolar modo perché non esiste ancora nessuna normativa dell’UE che vieta l’immissione sul mercato europeo di prodotti che hanno contribuito alla distruzione delle foreste. Su questo tema si è anche espresso il vicepresidente del gruppo S&D e membro della commissione per l’ambiente, Eric Andrieu. Il quale spera nell’introduzione di sanzioni contro le aziende che immettono sul mercato europeo prodotti derivati da materie prime che mettono in pericolo gli ecosistemi. Perciò la Commissione Europea è chiamata a proporre una nuova legislazione ed ha recentemente lanciato una consultazione pubblica che durerà fino al 10 dicembre. Per chiedere ai cittadini di esprimere la propria opinione sulla deforestazione promossa dalla campagna Together4Forests, guidata da quasi 150 organizzazioni non governative.