Da zona arancione a lockdown in meno di una settimana, ecco lo stato attuale della situazione riguardo il Covid in Abruzzo. Le conseguenze di questa seconda ondata hanno superato oltre 900 contagi raggiungendo la soglia d’allarme per quanto riguarda i posti letto in terapia intensiva. A subire con maggiore violenza gli effetti della pandemia sono le aree interne, soprattutto L’Aquila e Avezzano, con i relativi ospedali allo stremo. Perciò sono previste nuove restrizioni severe a partire da domani martedì 17 novembre e fino al 3 dicembre, visto il propagarsi della pandemia.
Le decisioni della Regione sulla situazione covid in Abruzzo
Sulla questione è probabile che la Regione decida di operare una stretta decisa per contenere il contagio da covid in Abruzzo. In riguardo si è già espresso il Centro Territoriale di Supporto con il Comitato tecnico scientifico regionale che ha chiesto all’unanimità nuove disposizioni restrittive. Ritenendo che oltre alle misure già previste dalla fascia rossa si deve procedere alla chiusura totale dell’attività scolastica, per ogni ordine e grado. Lo scopo primario della Regione è precorrere i tempi rispetto a scelte nazionali che oggi appaiono inevitabili, e contribuire alla tutela della salute pubblica. Soprattutto provare a garantire una ripartenza quanto più larga possibile, in vista del periodo natalizio. Tuttavia sul tema scuola non c’è pieno accordo e bisognerà attendere i vertici odierni per avere un quadro completo della situazione.
Attesa una nuova ordinanza
Entro oggi il governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio e gli assessori incontreranno le parti sociali, i sindacati, le categorie produttive e l’Anci per illustrare la situazione. Finita la fase di confronto, nel corso della giornata sarà presentata l’ordinanza ufficiale, che chiarirà le misure assunte e le nuove disposizioni. Intanto in assenza della firma del governatore dell’Abruzzo si delineano diverse ipotesi di interventi meno drastici e più flessibili. Tra queste quella del presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri che dichiara:
“Il dpcm del Governo prevede in zona rossa che le scuole materne dell’infanzia fino alla 1 media devono restare aperte. E così deve essere se ci sono zone dell’Abruzzo che hanno situazioni talmente gravi da non poter permettere neanche questo si chiudano li”!
Anche il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi aveva chiesto una zona rossa ma con ristori alle imprese e sostegno alle famiglie.