L’autovettura ha cambiato per sempre non soltanto la dimensione economica ma anche quella sociale di tutto il mondo. In Italia il boom della motorizzazione arriva con il miracolo economico tra il 1950 e il 1960. E con la crescita del benessere la macchina diventa uno dei desideri più ambiti di tutti gli italiani un vero status symbol. Tuttavia per conoscere meglio la storia della automobile dobbiamo procedere a ritroso per arrivare alla fine dell’Ottocento. Quando l’autovettura è un fenomeno conosciuto, ma non ancora popolare e l’Italia è all’avanguardia nello studio di nuovi veicoli da trasporto.
I primi decenni di storia della automobile italiana
Nel 1894 Enrico Bernardi realizza un mezzo a tre ruote con motore a benzina, prodotto dalla Miari & Giusti, prima casa automobilistica tricolore. E con la sua preziosa consulenza tecnica all’inizio del Novecento, comincia la produzione industriale della FIAT a Torino. Ciononostante all’epoca la macchina è ancora un bene di lusso e attorno al 1927 in Italia circolano 135.900 autovetture: un’auto ogni 230 abitanti. Altrettanto limitata è la produzione, anche se i prodotti italiani sono apprezzatissimi all’estero. Dove spopolano pezzi intramontabili di storia della automobile: la Fiat 508 Balilla (1932) e la Fiat 500 Topolino (1936). Contemporaneamente si delinea la rete autostradale, con l’inaugurazione della Milano-Laghi nel 1925. Seguita dalla Bergamo-Milano, la Napoli-Pompei e la Via del Mare tra Roma e Ostia. Di conseguenza le auto triplicano la presenza sfrecciando in lungo e il largo per lo stivale.
L’evoluzione dell’auto e la nuova società
Tra le curiosità c’è quella sulla guida, infatti nell’Italia unita si guidava sia a sinistra che a destra creando incidenti e confusione. Per rimediare all’indisciplina dei conducente nel 1923 è imposta la guida a destra, anche se le cose non cambiano molto. Arriva quindi nel 1933 il primo Codice della Strada ma ancora il mito e l’ebbrezza della velocità causano molti ritiri di patenti. Però il progresso è ormai inarrestabile e l’auto diventa un sogno per cui gli italiani risparmiano lavorando in vista nelle tanto sospirate vacanze. Difatti dalle iscrizioni al registro automobilistico (PRA), risulta che il periodo preferito per l’acquisto della macchina è la stagione calda. Tra i modelli più amati negli anni ‘50 c’è l’Alfa Romeo Giulia, e la 600 multipla. E infine la mitica FIAT 850, l’Autobianchi Bianchina che forse tutti ricordiamo come la famosa vettura del ragionier Fantozzi.
L’automobile dagli anni Settanta agli anni Novanta
Negli anni ’70, mentre la società si affaccia un periodo buio di paura e incertezza economica, il mondo dell’auto apre il nuovo decennio. Due simboli del tempo? Probabilmente la Fiat 128 e la Fiat Ritmo, utilitarie che hanno fatto la storia dell’Italia su 4 ruote. E dopo un vertiginoso progresso fatto di tante innovazioni scivoliamo verso gli anni ‘80. Una decade che ci regala la Autobianchi Y10, la Fiat Uno Turbo e la Lancia Delta. Concludiamo questo piccolo viaggio della storia dell’automobile italiana con gli anni ‘90 segnati da alcuni pezzi memorabili di FIAT: la Punto cabrio e la Multipla. Oggi questa storia può essere ripercorsa grazie al Museo Nazionale dell’automobile di Torino e il Museo Alfa Romeo di Arese (MI). Che offrono uno spaccato di quello che è il mezzo di trasporto più amato ed usato da tutti gli italiani.