La ghigliottina è probabilmente conosciuta come uno dei più veloci e precisi congegni di morte. Dal 1793 al 1795, in piena rivoluzione francese ha fatto saltare 2.831 teste a Parigi e 42.000 in provincia per solo 17.000 processi. Ma da dove viene l’idea di questo terribile strumento e chi l’ha ideato? Scopriamo insieme questa storia che comincia il 6 ottobre 1789, quando il dottor Guillotin si presenta al Parlamento francese in qualità di deputato. Presenta sei articoli per modificare il codice penale riguardanti soprattutto le modalità di esecuzione della pena capitale.
L’idea pittoresca del Dottor Guillotin
Infatti se prima della rivoluzione francese le esecuzioni cambiavano a seconda della natura del crimine e dello status della persona condannata. Con i nuovi venti progressisti e secondo il principio di uguaglianza il dottor Guillotin propone di umanizzare l’esecuzione capitale. Non doveva essere più brutale ma rapida, sicura e la stessa per tutti. Durante l’Assemblea del primo dicembre 1789 sostiene con forza la sua idea e indica come procedimento migliore la decapitazione mediante un semplice meccanismo. Che descrive in modo piuttosto colorito:
“La lama cade, la testa è tagliata in un batter d’occhio, l’uomo non è più. Appena percepisce un rapido soffio d’aria fresca sulla nuca”!
Così riportano i giornali Francesi dell’epoca le parole di Joseph Ignace Guillotin. Parole che infiammano l’ironia pubblica ma ciononostante il Parlamento quel giorno approva la ghigliottina come strumento per la pena di morte.
Dalla progettazione alla realizzazione
Nel marzo 1792 Guillotin, il segretario della Royal Academy of Surgery Antoine Louis, con il boia di Parigi Sanson, sono chiamati a costruire questo meccanismo. Louis e Guillotin hanno quindi disegnato i primi piani di una macchina posta su un’impalcatura. Un progetto che, secondo il mito, fu mostrato nel marzo 1792 a Luigi XVI durante un incontro al Palazzo delle Tuileries. Il re ansioso di conoscere il congegno essendo grande appassionato di meccanica, sarebbe stato lui a consigliare una lama obliqua al posto di una mezzaluna. Verità o leggenda per ironia della sorte meno di un anno dopo il re avrebbe subito gli effetti del suo stesso miglioramento. L’artigiano Tobias Schmidt, un costruttore di clavicembali, realizza il modello finale usato per la prima volta il 25 aprile 1792. Il primo ad assaggiare la mortale creazione è Nicolas Jacques Pelletier.
Le curiosità sul nome
La folla, accorsa a frotte in Place de Grève per assistere a questo nuovo spettacolo, fu delusa dalla velocità dell’esecuzione e fischiò il boia. Tuttavia la missione dei dottori Guillotin e Louis è compiuta e da allora questo strumento ha fatto il suo lavoro per quasi due secoli. Tra le tante curiosità c’è quella sul suo nome, inizialmente è chiamata Louisette, in onore del dottor Louis. Poi mulino silenzioso e successivamente con tanti altri nomi ma infine è e sarà sempre ricordata come ghigliottina.